Quindici anni fa moriva Gianni Agnelli: dall’America un film per celebrare l’Avvocato
Quindici anni fa esatti la scomparsa di Giovanni Agnelli, l’Avvocato, anche se in realtà non esercitò mai la professione forense, dedicando la sua vita alla Fiat e al suo più grande amore, la Juventus. Simbolo del capitalismo italiano del XX secolo, icona di stile e di eleganza eccentrica e viveur cosmopolita imitato da molti senza successo, Gianni negli anni è diventato un mito.
Celebrato anche in un’opera da Andy Warhol, la storia dell’Avvocato e della sua celebre dinastia scorre in questi giorni su Sky in un biopic “Agnelli” diretto da Nick Hooker, presentato in anteprima mondiale alla 74° Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Un film documentario che propone il ritratto di Gianni Agnelli, come uomo e come industriale, visto dagli americani: un lavoro di spessore della durata di un’ora e mezza che fa un quadro della vita dell’Avvocato, dal giorno della sua nascita fino alla morte.
Un racconto fatto dalle grandi personalità che l’hanno conosciuto, dai suoi parenti più prossimi – gli Elkann – e dalla sorella Maria Sole che ne ha svelato pregi e difetti. Immagini, testimonianze di amici e nemici e ricordi per celebrare senza fronzoli nè ammiccamenti, un uomo e una dinastia che hanno segnato un’epoca.
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