Libri, Donatella Rettore: “Dadauffa – Memorie agitate”
“Divertirsi senza dimenticare di pensare, questo è sempre stato il suo manifesto, tra provocazione anticipatrice e creatività” – Enrico Ruggeri
“Se morirò, morirò con l’orchestra. Sarà un cambio di giostra, avrò tre soldi in tasca: uno per Caronte, uno per Dante, l’altro per la messa, con i miei antenati pronti a farmi festa. Ci saranno tutti quelli che non ho conosciuto e quelli che tanto ho amato, presenti i miei cani, i fratelli che ho avuto e mai incontrato, forse anche i figli che sono rimasti incastrati nel tubo. Se morirò, morirò per protesta, perché a un certo punto basta. Sai che noia l’eternità! Io che sono stata presuntuosa, frettolosa, scapestrata, frivola, in fondo la morte non l’ho mai trascurata. L’ho addobbata di glitter e mandata a ballare” – Donatella Rettore
Donatella, Dada, Rettore, donna dalle infinite anime e incarnazioni sul palco e giù dal palco, si ritrova a pensare alla morte e quindi alla vita. Riavvolgendo il nastro dal principio, dall’infanzia castigata – con la mamma Teresita, attrice goldoniana, che rifiuta la sua passione per le canzonette e la manda in collegio dalle suore Dorotee – agli esordi con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, dal primo Sanremo al trionfo internazionale con Lailolà, dai brani di denuncia sociale a Splendido splendente, Kobra, Lamette, canzoni e rappresentazioni che hanno costruito un immaginario inimitabile, dalle collaborazioni con Elton John, gli incontri con David Bowie e George Michael, a tutti i grandi successi che l’hanno portata a vendere quasi 30 milioni di dischi in tutto il mondo.
Il modo che ha Rettore di approcciarsi al tema – alla vita e quindi alla morte – è dissacrante, beffardo, poetico, profondo, circondata com’è dagli oggetti che hanno segnato la sua esistenza e che adesso, come il bagaglio di un faraone, innescano ricordi e memorie ora felici ora più buie, ora ineludibili ora sorprendenti. Spiccano una specchiera (“ha delle macchie color ruggine, quando ti ci guardi sembri avere degli ematomi in viso, ma io ci sono affezionata perché qui si è riflesso ogni giorno il viso di mia madre”), il diario di prigionia di un commilitone del padre Sergio, un bastone da pastore, regalo di Lucio Dalla con il consiglio «Mena, ragassa!». “DadaUffa“ è un collage, un mosaico, un domino. Un’autobiografia unica da leggere e rileggere tutta d’un fiato.
“DADAUFFA”
Memorie agitate
Di Donatella Rettore
Prefazione di Enrico Ruggeri
Rizzoli
224 pagine
18 euro
L’AUTRICE
Donatella Rettore è nata a Castelfranco Veneto nel 1955. Alle spalle ha una carriera lunga oltre quarant’anni e costellata di canzoni di culto, tra le quali ricordiamo Splendido splendente, Kobra e Lamette. Dopo aver sconfitto un tumore e a distanza di 28 anni dall’ultima partecipazione, nel 2022 è tornata in gara al Festival di Sanremo in duetto con Ditonellapiaga con il brano Chimica.